La crioconservazione comporta un deterioramento del quadro seminale.
Dopo lo scongelamento del campione risultano peggiorare la motilità e la morfologia includendo danni mitocondriali, acrosomiali e della coda spermatica.
Si riducono quindi la motilità di circa il 31%, la morfologia di circa il 37% e l’attività mitocondriale di circa il 36%.
Tra questi parametri la motilità sembra quello maggiormente correlato con la capacità fertilizzante in vitro del campione scongelato. Da ciò è emerso il recente dibattito sulla eventualità di congelare solo alcune aliquote di sperma considerate migliori piuttosto che tutto il campione come oggi viene fatto.
Per poter ipotizzare un congelamento di buona qualità è importante avere una buona motilità di partenza. Se questa è molto carente potrebbe essere utile consultare l'andrologo per ottimizzarla al meglio prima di procedere alla crioconservazione del campione.
Per poter ipotizzare un congelamento di buona qualità è importante avere una buona motilità di partenza. Se questa è molto carente potrebbe essere utile consultare l'andrologo per ottimizzarla al meglio prima di procedere alla crioconservazione del campione.
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