domenica 27 gennaio 2019

Ginecomastia


Nel 2010 il ricercatore turco Durmaz pubblicò uno studio in cui confrontò due gruppi di giovani di 21 anni, uno dei quali con ginecomastia. La ginecomastia è un incremento del tessuto ghiandolare della mammella maschile. Si distingue dalla pseudoginecomastia ove aumenta solo la componente adiposa della mammella. 

Lo studio rivelò che il gruppo con ginecomastia aveva una concentrazione superiore di ftalati nel sangue.

Gli ftalati sono ormai molto diffusi e fanno parte delle materie plastiche, dei carburanti, dei cosmetici, degli insetticidi. La loro presenza aumenta gli estrogeni nel sangue. Quando compare una ginecomastia è utile esplorare tutte le cause perché è possibile risolverla senza ricorrere alla chirurgia plastica. 


La ginecomastia interessa dal 30 al 60% degli adolescenti ma anche oltre il 50% degli adulti. 
E’ dovuta ad un'alterazione dell’equilibrio tra testosterone ed estradiolo presenti nel sangue. Considerata quindi fisiologica nel 25% dei casi durante lo sviluppo. 
Tende a scomparire nell’arco di 6-12 mesi. Se non scompare è importante cercarne le cause. 
Può essere più semplice identificare il fattore responsabile in coloro che sono esposti alla lavorazione delle plastiche, ai carburanti, alle vernici, ai cosmetici. 
Si riesce a risolvere spesso con l'uso di creme locali o di compresse per bocca. L'approccio tardivo obbliga ad una soluzione chirurgica per recuperare il disturbo estetico che nel giovane può essere rilevante e minare i rapporti sociali. 
Nell'adulto con disturbi della libido o della sessualità, la ginecomastia può essere il sintomo di uno squilibrio che permette di risolvere rapidamente il problema con un trattamento ormonale.


Nessun commento:

Posta un commento