sabato 25 aprile 2020

Salta un pasto per un'ottima salute-ora più che mai

In questo periodo di permanenza forzata in casa il rischio è di lasciarsi andare ad un eccesso di cibo. Esiste un rimedio per mantenersi in forma ma non eccedere con le privazioni. Sta emergendo da vari lavori scientifici che è molto efficace il digiuno intermittente. Significa saltare qualche pasto. 
Dopo che sono trascorse circa dodici ore dall’ultimo pasto si sperimenta una sensazione di vuoto allo stomaco. Questa sensazione dura meno di mezz’ora e poi scompare per ripresentarsi ad intervalli di alcune ore. E’ però sufficiente solo sei ore di digiuno perché l’organismo cominci a bruciare i grassi per mantenere stabile la sua glicemia. La degradazione dei grassi forma i corpi chetonici che alimentano l’energia cellulare. 

I corpi chetonici stimolano la produzione di BDNF (fattore di crescita delle cellule nervose) che permette una maggiore resistenza dei neuroni alle malattie degenerative. Il digiuno rafforza quindi la memoria. Nei topi che digiunano infatti aumentano le capacità mnemoniche. 
La maggior parte dei neuroni del cervello umano si forma prima della nascita ma il sistema nervoso mantiene per tutta la vita la capacità di produrne altri mediante un processo definito neurogenesi.
Il BDNF è infatti stimolato anche in tarda età dal digiuno e dall’esercizio fisico intenso. 
E’ stato anche coniato il termine ormesi per definire il meccanismo di reazione cellulare che si verifica quando piccole dosi di stress fisici, chimici o biologici stimolano una reazione adattativa che permette alla cellula di divenire più resistente agli stress successivi ed in particolare di potenziare l’attività mentale e ridurre la degenerazione delle cellule nervose.  In tal modo le cellule rinnovano i loro componenti.
Il digiuno è senza dubbio stress. Ed in questo periodo abbiamo bisogno di degradare e rinnovare le nostre cellule, stimolando sopratutto un rinnovamento del sistema immunitario.
Non cadiamo nell'illusione che pieni di cibo saremo più forti. Ciò è contraddetto da tutti i lavori pubblicati sull'alimentazione. 
Infine, se confrontiamo vari tipi di digiuno molti dati orientano per il beneficio di quello intermittente.
Prima si pensava che il danno arteriosclerotico venisse solo dai grassi saturi. Di recente si è visto che le malattie cardiovascolari sono da attribuirsi più ad una dieta ricca in carboidrati raffinati e grassi vegetali idrogenati che non ad un’alimentazione eccessivamente ricca di grassi saturi. 
Poi si è arrivati a capire che ridurre e limitare a determinati momenti della giornata l’assunzione di questi cibi, effettuando nel contempo pasti piccoli e frequenti, rappresenta un’efficace modalità per migliorare la salute. 
Oggi sta emergendo che ancora più efficace è ridurre l’assunzione di calorie del 20-30% con un digiuno prolungato. Quindi un digiuno intermittente. E’ sufficiente saltare un pasto ogni tanto. Vuol dire una volta saltare una colazione. In un'altro momento della settimana saltare un pranzo oppure bere semplicemente un centrifugato non zuccherato. In un'altro momento della settimana emanare la cena o assumere poca frutta secca e una spremuta. Farlo 2-3 volte a settimana sarà sufficiente per migliorare la forma fisica. Questo tipo di approccio è in grado di ridurre livelli elevati di insulina e quindi il rischio diabete, ridurre l'aterosclerosi, aumentare le prestazione dei neuroni e altro ancora che non abbiamo tempo per discutere. 
Le note bibliografiche legate a queste considerazioni sono archiviate in una futura pubblicazione.
N.B. Per adesso questi suggerimenti si intendono utili per soggetti adulti. Non ci sono ancora dati sufficienti per pensare di applicarli su un organismo che sta crescendo. 


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